Lavorare 65 ore a settimana?
di .: raffaello h. :. - 13.02.2009
Bruxelles - 11.06.2008
Continua l'assalto dei padroni ai diritti dei lavoratori: lunedi notte a Bruxelles è stata raggiunta una prima intesa per consentire alle imprese di far lavorare i dipendenti fino a 65 ore a settimana.
Solo Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro si sono opposti all'accordo.
Complice un assordante silenzio, la discussione si sposta ora nel parlamento europeo. I principali mezzi di informazione hanno ignorato la notizia, i sindacati tacciono, cosa aspettiamo?
Ormai è evidente che l'attacco è alle leggi contro lo schiavismo. I lavoratori, indeboliti politicamente ed economicamente da anni di politiche neoliberiste, saranno costretti ad accettare il ricatto pena la chiusura dell'attività e lo spostamento della produzione in paesi antidemocratici. La dittatura del profitto avanza. Solo uno sciopero generale a livello europeo, che blocchi produzione e mercati, potrà ricacciare indietro gli avidi ingordi. Se ne vadano nel quarto mondo, così chiudiamo i confini e non li vediamo più, né loro né i loro prodotti. Ve lo immaginate un industrialotto della bassa che prova a convincere i dayaki a costruire automobili? E se ci riesce? Poi gli dovrà spiegare che quell'auto non è loro, che se la vogliono la devono pagare...
- "Ma è nostra! l'abbiamo fatta noi!"
- "..Si, ma i mezzi di produzione erano miei..."
- "...ma vaffanculo!"
...e ZAC! gli tagliano la testa. I dayaki lo fanno lo fanno...
Un mondo più bello è possibile! Lavorare meno, lavorare tutti, ma ci pensate? Quante ore di tempo libero da trascorrere come più vi piace, con la famiglia o con gli amici, all'aria aperta o dove vi pare, in una società del lieto vivere, dove sanità e servizi per tutti sono al centro dell'attenzione, e chissene frega se calano i margini di profitto delle imprese!